Nel tratteggiare un bilancio personale dell’anno che se ne sta andando, auguro a tutti voi un buon 2015!!!

Anche quest’anno voglio congedarmi dal 2014, salutando i miei lettori e condividendo qualcosa di mio, che non siano i numeri del blog o quant’altro (per quanto piacere possano fare anche quel tipo di riscontri). Preferisco accomiatarmi e rimandarvi all’anno prossimo con qualcosa di più personale, con un resoconto che sia in qualche modo veritiero e sincero.

Innanzitutto ci tengo a ringraziare di cuore tutti coloro che da anni fedelmente mi seguono. Magari i commenti si sono un po’ diradati in questo anno rispetto al recente passato, però di contro ho notato con piacere che il numero di cosiddetti “followers” è aumentato esponenzialmente e questo credo sia frutto della semina di questi anni, della passione in quello che faccio, e perchè no?, anche della coerenza. In fondo chi ha imparato a conoscermi sa cosa può trovare qui dentro, e quindi specialmente articoli o pensieri riguardanti i miei campi di competenza, siano essi lo sport o la musica, con qualche escursione nell’attualità, e ultimamente, unita a una frequentazione del cinema che è tornata assidua come un tempo, anche delle frequenti recensioni di film, complice il mio ritorno al cineforum di Cerea, che non frequentavo da molto tempo.

Poi, ogni tanto, mi piace aggiornare il blog con qualcosa di strettamente personale, perchè in fondo questo è uno spazio libero, totalmente indipendente, e solo ed esclusivamente mio, quindi può capitare ancora che mi dilunghi in qualche incursione nella mia sfera più privata, anche se per fortuna le notizie relative alla mia salute si sono stabilizzate (perchè di fatto, grazie a Dio, questo 2014 l’ho trascorso all’insegna di un ritrovato benessere fisico dopo due anni di forti traversie!).

Il 2014 è stato indubbiamente un anno di rivoluzioni, e non lo dico solo alludendo al titolo della mia ultima fatica letteraria (“Revolution ’90”) ma proprio perchè la mia vita è totalmente cambiata in questi 12 mesi, soprattutto perchè… mi sono sposato con la mia Mary. Come saprete, il tutto si sarebbe dovuto svolgere a settembre del 2013, non fosse appunto che una malattia mi stava mettendo letteralmente alle corde, fino alla decisione inevitabile di rimandare le nozze già fissate da tempo. Tornato in salute, anche se sotto cura perenne, abbiamo finalmente ripreso coraggio e con esso, ripresa la corsa verso la nostra meta, che si è concretizzata a luglio di quest’anno. Pur sicurissimo dei miei sentimenti e di un rapporto di coppia consolidato nel tempo e, se vogliamo, cementificato dal dolore della malattia, per me si trattava di una svolta, dovendo cambiare letteralmente vita, come capita a tutti coloro che si sposano o vanno a convivere. Non ho davvero mai messo in discussione questa nostra volontà nei mesi che ci separavano dal matrimonio, ma pur conoscendo a fondo una persona, non la si smette mai di scoprire, e una convivenza in questo senso è molto diversa da una frequentazione “da fidanzati”. Mi sentivo pronto, sia anagraficamente (!), visto che ho 37 anni, sia soprattutto perchè sono sicuro di ciò che provo per la mia donna, e di essere totalmente ricambiato nell’amore da lei. Sono passati… solo??? già??? 6 mesi circa (scadranno il 5 gennaio, proprio il giorno del compleanno di Mary) e il bilancio è estremamente positivo, nonostante si debba trovare il giusto equilibrio tra le parti, tra orari di lavoro che spesso non combaciano ecc.

Di sicuro la nostra accogliente casa, fatta a nostra immagine e somiglianza, è diventata nostro rifugio sicuro!

La mia famiglia mi è sempre molto vicina, e non solo da un punto di vista meramente geografico (sono andato ad abitare a una ventina di km dal mio paese d’origine) ma soprattutto col cuore: con mia mamma, i miei due fratelli e mia sorella, ho un legame davvero forte. Insieme abbiamo superato tanti difficoltà, specie da quando (nel 2015 saranno ben 10 anni, come vola il tempo!) mio papà non fa più parte della famiglia. Siamo andati avanti e ci siamo uniti ancora di più.

A livello lavorativo, non è stato facile riprendere la mia attività di educatore formatore. Venivo da ben 7 mesi di forzato riposo nel 2013, da maggio per l’esattezza, quando venni per la prima volta ricoverato. In tutto furono alla fine ben 4 mesi di ospedale con in mezzo delle complicazioni sulla malattia che stavo curando, con conseguente necessario e improvviso intervento chirurgico, piuttosto delicato, fino alla successiva lunga degenza e il periodo di recupero. Insomma, tornai operativo al lavoro solo a gennaio del 2014, in maniera graduale perchè le precauzioni, nonostante stessi bene, erano veramente tante da parte dei molti medici che mi avevano seguito e dei miei stessi datori di lavoro. Devo dire che il difficile era abituarsi anche psicologicamente alla mia nuova condizione, una volta superata la tempesta. Posso dire, dopo un anno, che le cose veramente stanno prendendo una piega positiva, con la terapia stabilizzata, con il cortisone che, da dosaggi elevatissimi che mi avevano molto gonfiato, finalmente sta scendendo, in modo che così stia riuscendo – anche grazie a tanta ginnastica e a una dieta integrativa per compensare l’utilizzo di alcuni farmaci – a recuperare la mia piena efficienza e forma fisica. Nonostante l’estetica non sia tutto, superata la paura, ci tenevo pure a tornare gradualmente al mio aspetto e alle mie facoltà, anche se realisticamente so che qualche piccola restrizione comunque ce l’avrò, sia a livello fisico (non potrò più scalare le mie adorate montagne, ad esempio, dovendomi ora limitare a passeggiate meno impervie) che a livello alimentare. Poi i 20 anni non torneranno più, ma se per quello nemmeno i… 30 e allora meglio godersi con serenità quello che si ha e si è, e io in questo non mi lamento di certo!

La cosa più positiva comunque è, che a parte una settimana in cui sono stato leggermente influenzato, ad aprile, nei giorni vicini alla triste morte della mia cara nonna Pierina, in questo 2014 non ho mai timbrato malattia al lavoro, segno tangibile che le cose stanno virando finalmente per il verso giusto… era ora sinceramente! Certo, le precauzioni rimangono e l’attenzione alta, specie in bassa stagione, ma mi sento più forte e questa ritrovata fiducia ed energia si è trasformata in entusiasmo che ho profuso al massimo nel mio lavoro. Non che negli anni precedenti avessi perso questo aspetto della mia personalità ma sono felice di essere riuscito a trasmettere questo anche sul lavoro, perchè io ci tengo a dare sempre il massimo e volevo dimostrare che ce l’avrei fatta a tornare come prima, dando il mio apporto in ogni occasione.

Infine ho scritto molto nel 2014, e questo tratto in fondo non mi aveva mai abbandonato nemmeno nei momenti più difficili della degenza ospedaliera, anzi, all’epoca la scrittura fu di immenso sconforto tra quelle mura d’ospedale. Non vado poi molto lontano dalla realtà quando affermo che gran parte di quello che sarebbe diventato “Revolution ’90” (e che diventerà “Rock’ n Words”, visto che i due libri appartenevano in origine a un unico progetto, diviso successivamente in due parti) l’ho concepito proprio su un letto, ricoverato nei vari reparti d’ospedale che mi hanno accolto e curato. E’ stato a tutti gli effetti così, e il 2014 ha visto concretizzarsi quelle mie intuizioni. “Revolution ’90″è il mio terzo libro pubblicato, sempre per Nulla die edizioni (a proposito, durante il mio viaggio di nozze, trascorso in Sicilia, ho finalmente avuto modo in una bella giornata assolata di fine settembre di conoscere Salvatore Giordano, il “factotum” di questa bella realtà editoriale), e il progetto sicuramente più ambizioso. Tanti altri sono in cantiere, tanto che oltre a scrivere nuovi saggi, ho un’idea concreta per il nuovo romanzo di narrativa, e porterò inoltre avanti con soddisfazione le collaborazioni con due riviste nazionali: il “Guerin Sportivo” e “Il Nuovo Calcio”. Nel 2015 ufficializzerò inoltre l’avvio della mia attività di editor. Mi occuperò di servizi editoriali, in parole povere, ma presto sarà attivo un mio sito dove sarà disponibile ogni informazione al riguardo.

Non so sinceramente dove trovo tutta questa energia. A volte vorrei davvero fermarmi, riflettere un po’, anche per non disperdere quello che si è fatto o raccolto lungo la strada… godermi le piccole cose, invece finisco sempre per proiettarmi su ciò che deve ancora accadere, così rischiando di non valorizzare appieno quello che nel frattempo si è ottenuto. Ma è più forte di me, non so se il tutto possa essere tradotto con una voglia insaziabile di nuovi stimoli (io sono davvero già contentissimo di ciò che ho!); credo sia semplicemente una passione, una cosa che mi sgorga spontanea dal cuore e dall’anima, non so nemmeno se giusta o sbagliata. So solo che contribuisce a farmi stare bene, e tanto mi basta per assecondare questa mia indole.

Terminato questo lungo papiro, non mi resta davvero che salutarvi, stringendovi tutti in un virtuale, ma non per questo meno caldo, abbraccio! Tantissimi auguri di un felice anno nuovo, che il 2015 possa portarvi soprattutto serenità ma anche tanta gioia da poter condividere con le persone a cui volete bene.

Un bilancio personale dell’anno che va concludendosi ma soprattutto… Buon 2014 a tutti!

E così anche il mio, il nostro, 2013 va a concludersi. Un anno che, sembra (ma ovviamente, per fortuna, ci sono eccezioni positive) non essere stato particolarmente felice per la maggior parte di noi, degli italiani. Tanti problemi assortiti, e in generale un clima sempre più proteso alla sfiducia.

Io tendenzialmente non sarei così: chi mi conosce nella realtà di tutti i giorni, ma penso pure coloro che più o meno abitualmente mi leggono tra queste pagine del blog, sanno che difficilmente mi lascio abbattere e contagiare dal pessimismo, finanche quello più dilagante.

Venivo da un anno estremamente pesante a livello personale, con un 2012 trascorso all’insegna della scoperta e poi della miracolosa guarigione della sindrome rara di Lyell, una gravissima malattia della pelle, di cui avevo dato ampia testimonianza anche su PELLEeCALAMAIO, proprio per dare in qualche modo aiuto e supporto a chi si trovava nelle mie stesse condizioni.

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Il periodico controllo annuale svolto pochi giorni fa ha confermato i buoni esiti di tutto questo 2013, e cioè che ne sono definitivamente uscito indenne, sebbene la brava dottoressa specialista che mi ha seguito e tuttora mi ha in cura mi abbia ribadito che se non avessi incrociato per la mia strada un dermatologo ci avrei lasciato le penne.

Il 2013 avrebbe dovuto rappresentare – e i presupposti c’erano tutti – l’anno della vera rinascita, della svolta, con tanto di progetti stupendi e concreti. Ho raccontato per bene la mia nuova vicenda legata alla salute, e non sto qui a riscriverla nei particolari. Comunque, purtroppo, non si potrà mai stabilire con esattezza se le due malattie sono correlate direttamente o una avesse spianato la strada all’altra, fatto sta che a maggio sono stato ricoverato dapprima per un problema renale, poi scopertosi – dopo lungo iter diagnostico – derivare in realtà da una rara malattia autoimmune, il LES, o lupus.

Questa, a differenza della Lyell, è una malattia – magari meno invalidante – ma di fatto cronica e pertanto il difficile è semmai trovare la cura adatta, mirata, dosata al punto giusto-

Sto facendo dei bei passi in avanti (dopotutto, sono stato ricoverato in ospedali vari per 4 mesi, ai quali hanno fatto seguito quasi 80 giorni di convalescenza), i valori stanno ben rientrando nei parametri e soprattutto sono seguito da medici specialisti tra i migliori della zona. Hanno approntato una cura più specifica, un po’ per volta, sempre sotto stretto controllo (analisi periodiche, controlli ecc) e quello che mi dicevano è vero.. ci vuole tempo per trovare la terapia “ideale”: ogni corpo reagisce a modo suo, in fondo. Tuttavia, devo far sì che i momenti di ansia e paura non prendano il sopravvento sulle tante cose positive che sto riscontrando. Sto tornando alla mia “normalità”, a una quotidianità fatta di lavoro (ho ripreso, seppur da poco e per il momento in forma un po’ ridimensionata, dopo una batosta simile), progetti e sogni. Sogni che, ben inteso, erano vicinissimi alla realizzazione e che, senza i proclami dell’anno scorso (un po’ di scaramanzia non  guasta…), sono stati – come dire – posticipati. Avrei dovuto essermi già sposato con la mia Mary ma la data stabilita (da moltissimo tempo!) era troppo vicina a quella delle mie dimissioni definitive dall’ospedale, appena una settimana successiva e, francamente e con tanta amarezza, ma pure con sano realismo, non ero proprio in condizioni fisiche per il “grande passo”, per una giornata speciale, di gioia e di amore, quella che attendavamo da così tanto tempo. Purtroppo, quando a luglio, contrassi un’infezione cerebrale dovuta alla stessa cura che stavo seguendo in fase acuta per la comparsa del lupus (insomma, le mie difese immunitarie si erano abbassate troppo, indebolendo il mio organismo), i medici subito mi dissero che la guarigione sarebbe stata possibile (in un primo momento non fu facile nemmeno con le biospie stabilire che tipo di battere avessi contratto) ma comunque molto lunga. Fu necessario addirittura un delicato intervento neuro chirurgico in stereotassi per stabilire cosa avessi: dovettero in pratica prelevare del liquido dal cervello, in soldoni… Tutto è bene quel che finisce bene, alla fine si è individuato il germe attivo e lo si è curato efficacemente. Grandissimi i medici, e grande la Provvidenza, grande, Immenso, l’AMORE delle persone che mi sono state vicine in quei momenti. Per questo, se ho superato tutto questo, non mi farò spaventare ora da qualche normale intoppo sulla terapia, da qualche inevitabile effetto indesiderato. Non sapevo di essere così forte, me lo hanno fatto capire tante persone, a iniziare dagli stessi medici, fino ai compagni di stanza – con alcuni di loro si sono creati dei legami di amicizia (sì, Daniele, Mauro, Sante.. sto parlando di voi e vi ringrazierò sempre!), per finire alle persone che mi amano, che  sono sempre state presenti in quel lungo periodo di incertezza. Grazie! Grazie! Grazie!

Mi vedevano scrivere, buttare giù idee per il romanzo, bozze di articoli per le riviste (sono riuscito a completare due lunghi articoli poi usciti sul Guerin Sportivo in condizioni quasi proibitive, se ci penso!), ho portato avanti il progetto del saggio musicale che con l’anno nuovo vedrà la luce in libreria.. ormai siamo alle fasi conclusive! Riprenderò pure le trasmissioni a yastaradio.com!

Insomma, io non mollo, sono tanto acciaccato, devo controllarmi e seguire la terapia, ma ho 36 anni, il peggio è passato: e come scrivevo nel mio primo romanzo, prendendo proprio spunto dal mio titolo, credo che mai come nel 2014… “Verrà il tempo per noi”, per me e te Mary, visto che ormai non ci fermerà nessuno, e verrà il tempo di riprendere in mano tante belle iniziative, tanti bei discorsi lasciati giocoforza a metà.. verrà il tempo di riprendere una condizione accettabile.. non dico che tornerò a “scalare le mie adorate montagne dell’Alto Adige” ma voglio rimettermi in forma.. anche l’occhio vuole la sua parte e io sono pure vanitoso, eh? Mi sa che lo avevo già scritto da qualche parte 😉

Ora chiudo, augurando davvero di cuore a tutti gli amici più cari, ai tanti che pure in silenzio mi hanno aiutato, supportato e incitato, ai lettori, a chi viene ogni tanto a sbirciare, a chi invece è un affezionato.. insomma, a tutti, che sia un 2014 all’insegna di un ritrovato sorriso, uno sguardo che vada oltre la realtà quotidiana pesante da affrontare. Chiudete gli occhi, esprimete qualche desiderio, prefiggetevi degli obiettivi e tentate in tutti i modi di raggiungerli.. diamoci degli scopi, coloriamo le nostre vite e sapremo controbattere tanta negatività e tanto pessimismo. La mia non vuole essere una facile cifra demagogica, ma davvero, quando si passano momenti difficili, viene più semplice e naturale dare valore a certe cose e capirne la reale importanza.

E così, per una volta.. niente classifiche, niente graduatorie consuete.. niente “i migliori libri, i migliori film, i migliori dischi del 2013” ma un invito a guardare avanti al futuro con rinnovata fiducia.. come faccio io, come voglio fare io…

un abbraccio forte a tutti… ora mi godrò qualche giorno di relax in montagna con la mia morosa e una coppia di cari amici: i primi giorni di “vacanza” dopo tanti mesi, un po’ di stacco fino al 2 gennaio, poi si riparte appunto… 🙂

a presto e… voi che potete… mangiate pure TUTTO quello che volete (ormai è un mio tormentone ma… non appena mi sarò ristabilito del tutto tornerò ai miei cibi preferiti!!!)