Che delusione il cast di Sanremo Giovani 2013: alla fine si è voluto rischiare davvero pochissimo, nonostante Mauro Pagani in regia

E così nemmeno Mauro Pagani è riuscito a far arrivare direttamente sul palco di Sanremo Giovani alcuni tra i migliori esponenti dell’indie italiano. Nome (o genere) che in definitiva non significa o certifica nulla, se non il fatto che si tratta di artisti davvero partiti “dal basso”, magari nemmeno in possesso di un regolare contratto discografico ma che si muovono spesso sapientemente ed  egregiamente in ambito live, dopo aver setacciato il web e raccogliendo da più parti consensi. Indie più come attitudine quindi che per comunanze musicali. Eppure, tra questi pseudo-sconosciuti (parlo per il grande pubblico, appunto, perchè se si fa un breve giro perlustrativo in un qualsiasi social network si evince benissimo come invece siano realtà consolidate e acclarate di un nuovo rock italiano), c’erano artisti con grandi credenziali e qualità. Inutile scomodare i nomi di Colapesce, Management del Dolore Post Operatorio, la raffinata Paola Donzella, ma tra gli esclusi figurano pure i rapper Power Francers, Jacopo Ratini (che peraltro aveva già partecipato un paio d’anni fa), la graffiante e romantica voce di Bianca Atzei,  senza contare i più commerciali “Moderni” giunti da X Factor. Mancano – e questa in fondo non sarà una grave perdita – in pratica tutti gli alfieri dei talent, a parte un redivivo Antonio Maggio, ex Aram Quartet, che pure ci aveva provato, senza successo, esattamente 12 mesi fa.

Gli altri in gara saranno gli arci noti Il Cile e Nardinocchi, classici esempi di cantautori nè di qua nè di là, che giocano a fare gli alternativi ma che in realtà non vedono l’ora di esibirsi all’Mtv Day e di salire sui carrozzoni del Primo Maggio e affini. Poi Paolo Simoni, da tempo in orbita Tenco e la Porceddu che sicuramente potranno piacere a chi ha gusti più tendenti al jazz/soul. Sono rimasto deluso onestamente, si poteva rischiare di più. Proprio perchè stimo Fazio e Pagani avrei voluto una griglia innanzitutto più numerosa e poi più rappresentativa. Mettiamo pure che ora nei big si scopriranno i soliti, magari amici degli amici degli amici… boh, magari sono solo pessimista e mi direte voi che forse mi merito i Valerio Scanu o i Marco Mengoni!

Amaro in bocca, questo sì! Ma poi so già che non mi perderò una sola puntata, perchè “Sanremo è Sanremo”!