Europei Under 17 – Esordio amaro per l’Italia, sconfitta 2 a 1 dalla Spagna dopo un bel primo tempo chiuso in vantaggio.

Esordio con l’amaro in bocca per gli Azzurrini nel Campionato Europeo Under 17, che si sta svolgendo in Ungheria.

I ragazzi guidati dal Ct. Bernardo Corradi (per la maggior parte nati nel 2006) hanno ceduto il passo ai forti corrispettivi spagnoli, tra i favoriti ad aggiudicarsi la competizione, nonostante un primo tempo giocato su buoni ritmi, mostrando oltretutto un calcio di buon livello.

Dopo aver chiuso in vantaggio la prima frazione grazie a un gol dell’attaccante atalantino Ragnoli Galli, abile a sfruttare un errore difensivo dell’avversario e a segnare di rapina, l’Italia si è fatta rimontare dalla Spagna guidata dall’ex campione dell’Athletic Blbao, ieri squalificato, Julen Guerrero.

Entrambi i gol delle Furie Rosse sono stati siglati dal centravanti Marc Guiu Paz, che gioca nelle giovanili del Barcellona al pari dell’estroso numero 10 Lamine Yamal (classe 2007), quest’ultimo tra i migliori in campo, oltre che uno dei più attesi dell’intera manifestazione, dopo aver esordito a nemmeno 16 anni nella Liga agli ordini di Xavi, diventando così il più giovane nella storia del club.

Eppure la nostra Nazionale – priva del suo uomo migliore, Pafundi, impegnato nell’imminente Mondiale Under 20 – non ha demeritato, mostrandosi per gran parte dell’incontro al pari livello dei rivali.

Oltre ad aver messo in mostra alcune buone individualità (su tutti ieri il terzino sinistro interista Cocchi classe 2007, arrembante sulla fascia di competenza e pericoloso al tiro in un paio di circostanze), l’Italia ha giocato una partita interessante anche per l’interpretazione tattica, partendo come modulo di base dal 4-3-1-2.

Davanti al promettente portiere viola Martinelli (ieri protagonista di diversi interventi risolutori), hanno giocato da destra a sinistra il milanista Magni, molto abile a proporsi in avanti (suo il cross vincente per il momentaneo vantaggio azzurro), la coppia centrale formata da Sadotti della Fiorentina (che ieri invero in un paio d’occasioni ha mostrato qualche incertezza) e lo juventino Bassino (un po’ a sorpresa schierato al posto dell’atalantino Ramaj) e il già citato Cocchi.

A centrocampo il trio composto dallo juventino Crapisto, piede mancino educato e quantità abbinata alla qualità, il perno centrale Riccio dell’Atalanta (come Sadotti, anche lui è figlio d’arte) e il capitano romanista Mannini, solito motorino inesauribile; davanti la sublime tecnica del numero 10 del Genoa Romano (ieri però parso un po’ annacquato e poco coinvolto) a supporto dei due bravi attaccanti Ragnoli Galli e Ravaglioli, super bomber del Bologna.

Una squadra la nostra piuttosto fluida nelle fasi di gioco, con Riccio che spesso si abbassava a impostare tra i due difensori centrali, con Magni e Cocchi liberi così di spingersi in avanti da esterni a tutta fascia.

Nella ripresa forze fresche come l’attaccante Rao (della Spal), i centrocampisti Mendicino (Atalanta), l’ala Fini del Genoa e i difensori Pagnucco (Juve) e Ramaj non hanno saputo cambiare l’inerzia della gara, mutata dopo il gol del sorpasso degli spagnoli.

Si era ancora al 75esimo minuto ma gli Azzurrini non si sono più resi molto pericolosi, rispetto al primo tempo invece dove si sarebbe potuto raddoppiare in alcune circostanze, legittimando così un vantaggio a quel punto della gara assolutamente meritato.

Ci sarà modo di rifarsi, anzi sarà doveroso farlo per rimettersi in carreggiata e superare il turno in un girone tutt’altro che facile.

La prossima gara sarà in programma domenica 21 maggio (sempre alle ore 20) contro la Serbia, ieri sconfitta clamorosamente dalla Slovenia per 4 a 2.

Le qualità le abbiamo ma ci siamo complicati un po’ la vita, mettendoci nella difficile condizione di non permetterci più di sbagliare.

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