ItalBasket 2013: comunque vada a finire sarà un successo!

Belinelli, stella dell'ItalBasket di Pianigiani sta disputando un buon Europeo

Belinelli, stella dell’ItalBasket di Pianigiani sta disputando un buon Europeo

Svanito il sogno delle semifinali, e parzialmente compromessa la rincorsa per un posto al sole al prossimo Mondiale, dopo la recentissima sconfitta contro una forte Ucraina – si è pagato certamente lo scotto e la stanchezza patiti nel corso dei Quarti contro la Lituania- pur nella speranza di acciuffare in extremis l’accesso alla massima competizione mondiale, proviamo a tracciare un bilancio in merito a questa spedizione europea.

E’ chiaro che, commentando quotidianamente o quasi, si vada a perdere quasi il senso della misura, come successo, sull’onda di un (giustissimo quanto giustificato) entusiasmo iniziale, e quindi in questo momento prevalga l’amarezza, sentimento condiviso non solo dagli appassionati più focosi ma anche da tanti addetti ai lavori navigati e obbiettivi.

Il fatto è che questo gruppo, splendidamente plasmato da quel genio di Pianigiani, uno dei migliori coach europei, e non ho remore ad affermarlo, visto tutte le gioie che mi ha dato alla guida di Siena, davvero a un certo punto ci ha fatto sognare. Però come dicevo, riprendendo il “senso della misura” sembrava che il nostro destino fosse quello al massimo di fare una bella figura, ma era quasi utopistico già passare il primo girone di qualificazione, visto che squadre ci erano capitate in sorte. Accadde invece l’imprevedibile, con una squadra, quella azzurra, in grado di mettere sotto la Grecia, la Turchia e da ultima la Spagna, che non sarà più quella di qualche anno fa, senza il “vero” Gasol, ad esempio, ma rimane una delle migliori “scuole” europee di pallacanestro.

Un gruppo vero, coeso, forte, equilibrato, cementato quasi nelle difficoltà, già date in partenza con i pesantissimi forfait di alcuni dei nostri nomi più rappresentativi: Gallinari e Bargnani, protagonisti ormai da diverse stagione in NBA, ma anche del recente mvp delle finali scudetto, il talento senese Hackett, senza escludere il capitano Mancinelli. Ci hanno pensato gli altri a sopperire a queste lacune, e per una volta non si parla solo delle stelle annunciate, come l’altro “americano” Belinelli o il futuro “Detroit Pistons” Gigi Datome, ma di giovani finalmente sbocciati dopo le belle promesse come il milanese dell’Armani Jeans Gentile, di una certezza come Aradori, di un vecchio guerriero come Cusin, di una sorpresa come Cinciarini, ma tutti meriterebbero una citazione per l’impegno dimostrato.

Quindi, a parte i prematuri e in alcuni casi eccessivi, trionfalismi di alcuni, direi che il bilancio, comunque andranno le cose, si può dire, dal mio punto di vista, positivo, già per il fatto di aver ridato prestigio, riconoscibilità e una identità di squadra all’Italia, dopo anni di oblio. Con la crescita continua dei nostri migliori in campionati di spessore assoluto come l’NBA (e, come detto, nella prossima stagione americana ormai ai nastri di partenza, saranno ben 4 i nostri rappresentanti, un record assoluto!) e la valorizzazione di coloro che emergeranno nella nostra Lega, la quale ha bisogno come il pane di essere riconsiderata nella sua importanza, nonostante una fortissima crisi economica e al ridimensionamento inesorabile a livello di investimenti, il cammino della nostra Nazionale deve ripartire da questo exploit con molta consapevolezza e una forza nuova. E allora sì che sognare ancora più in grande non sarà più proibito.

4 risposte a “ItalBasket 2013: comunque vada a finire sarà un successo!

  1. Ieri sera mi hanno fatto divorare anche le unghie dei piedi, mannaggia! Un grande successo di squadra che rende onore a uno degli sport più belli in assoluto. Pensa che un nostro comune amico, Simone, ne parla anche lui!
    🙂 🙂

    • seguo tanto questo sport, anche se ultimamente sin troppo bistrattato in Italia, troppo ridimensionato a livello economico.. non vorrei che anche nel volley, dove la nostra scuola è tra le migliori al mondo, si assistesse a un tracollo di molte società, dopo quanto già accaduto ai pluricampioni di Trento, che di fatto stanno smantellando il loro squadrone. Grandi ragazzi comunque! speriamo per il Mondiale, dai, ma molti ormai mi sembrano a corto di ossigeno!

  2. Dopo gli ultimi rovesci, mi espongo pericolosamente da “non espertissimo” in materia (nel senso che il basket mi piace, lo seguo quando posso, ma non posso dedicarvi tutto il tempo che vorrei) e dico che le valutazioni positive di questa spedizione devono essere in una certa misura riviste. Tutto giusto e condivisibile ciò che tu dici sulle modeste speranze iniziali, sui forfait di elementi importanti e sulla difficoltà del primo girone, lascerei invece un attimo da parte il discorso sulla crisi economica e gestionale del movimento cestistico italiano: crisi simili affliggono altri sport, anche il calcio, eppure i risultati internazionali sono ben diversi, e del resto ricordiamo che questo movimento in crisi ha partorito negli ultimi anni una serie di giocatori che sono andati o andranno a ingrossare le file dell’NBA.
    Tornando all’Europeo, sinceramente non me la sento di considerare un ottavo posto continentale un buon risultato. Un torneo va valutato nel suo complesso, e il bilancio finale parla di sei vittorie e cinque sconfitte; però cinque di quelle sei vittorie sono giunte nella prima fase, difficile finché si vuole ma pur sempre prima fase, mentre dal secondo turno in poi è stato un pianto e, pur con tutta la comprensione possibile, un tale sbalzo di rendimento non può non essere tenuto in considerazione al momento di trarre le conclusioni. Se dopo la gara con la Svezia era un Europeo da sette e mezzo, ora lo è da sei meno meno, sufficienza risicata. Si è anche perso il Mondiale, ricordiamolo, al netto dei discorsi sulle wild card che sinceramente non mi inteneriscono. Rimane il fatto che questa generazione pompatissima finora ha raccolto solo briciole: altre selezioni del passato, assai meno reclamizzate, hanno conquistato titoli europei (’83 e ’99) e medaglie olimpiche (’80 e 2004). Sono particolarmente legato a quella del 1999: il trionfo europeo me lo gustai in diretta tv, mentre nel 2004 assistetti dal vivo, a Genova, a un torneo preolimpico con gli azzurri in lizza.

    • ti do’ ragione in parte Carlo. Sicuramente in passato rose anche meno ricche di qualità ci hanno fatto fare exploit decisamente migliori (come non dimenticare i titoli europei degli anni 80), però – e mi ripeto – dopo aver seguito l’intera stagione culminata in play off raramente, negli ultimi anni, visto lo strapotere di Siena, così avvincenti, e assistendo a un pessimismo cosmico da parte di ogni organo di stampa ecc.. prima di questa spedizione, paragonabile al clima pre- Mondiale di calcio, per me questo ottavo posto è più significativo del reale risultato ottenuto. Certo, poi molti sono tornati sui propri passi e assai imprudentemente hanno azzardato paragoni ostici, appunto, con la Nazionale di Lippi. Condivido che non è una giustificazione appellarsi alla crisi e altre questioni, e che di fatto non si è raggiunto alcun obiettivo (anche se resta valida l’opzione wild card per il Mondiale) ma l’ottavo posto non è da buttare, diciamo che può costituire una base. Ricordiamoci che prima di Pianigiani eravamo quasi allo sbando e che nel frattempo la generazione d’oro dei cestisti poi passati in Nba è cresciuta molto (è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti, e credo che in condizioni buoni di salute sia Bargnani che Gallinari vorranno dare il loro contributo come ha ben fatto Belinelli in questa situazione). Poi il discorso sulle vittorie ottenute nella prima fase e basta è giusto a mio avviso fino a un certo punto. E’ vero sicuramente dati alla mano, però è anche vero che l’Italia si è trovata a disputare una prima fase “complicata”, difficile con squadre sulla carta molto più esperte e ricche di qualità rispetto a noi, quindi direi che il 6– sia oltremodo severo da parte tua 🙂 io darei una piena sufficienza, anche perchè – se è vero che da una parte mi sono esaltato nel primo filotto di partite di questo Europeo – io sono sempre del partito dei “realisti”, non mi aspettavo di arrivare in semifinale o chissà che! Detto questo, forza Italia!! alludo al basket ovviamente… questo motto per me va bene solo per quanto concerne le manifestazioni sportive.. lo dico a scanso di equivoci 🙂

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