Hellas Verona 2011/2012: le pagelle

Al termine di un campionato stupendo, giocato quasi sempre su livelli eccelsi e con la squadra arresa solo nel rush finale ai playoff, ecco in sintesi le mie pagelle ai protagonisti gialloblu edizione 2011/2012

Rafael 7 – la miglior stagione del portiere brasiliano da quando è in riva all’Adige. Reattivo, sicuro di sè e spesso determinante, ha limitato le sue scorribande e ne ha beneficiato in sicurezza. Ormai veronese d’adozione!

Abbate 6,5 – Prima parte di stagione da rivelazione, un giocatore trasformato rispetto a quello visto all’opera l’anno precedente: puntuale in fase di spinta, a sorpresa pure goleador e ben attento dietro. Alla lunga distanza però emergono delle pecche caratteriali e una personalità non ancora ben definita, si fa spesso condizionare da fattori esterni.

Maietta 8 – Implacabile, veloce, tecnico, si attacca all’avversario e non gli dà respiro e poi trova pure il fiato per i suoi proverbiali coast to coast che quest’anno, oltre a preziosi assist, hanno fornito pure alcuni gol tra i più belli di tutta la serie B. Buon per noi che ormai abbia sposato la causa, ma la domanda è: che ci fa in cadetteria un talento simile?

Mareco 7 – forse troppo falloso, compensa alla grande con la sua strabordante personalità, la sua esperienza e la sua caparbietà. In area di rigore non teme nessun avversario. Gladiatore.

Scaglia 6,5 – come Abbate è stato un po ‘altalenante e non ha retto l’intera stagione su elevati standard di rendimento. Comunque, specie nei primi 3 mesi ha fatto spesso la differenza sulla corsia mancina.

Jorginho 7– Cresciuto alla distanza, un ’91 del vivaio che dopo un buon apprendistato nella vicina Sambonifacese, si è saputo ritagliare adeguato spazio grazie all’umiltà, alla tenacia e alla grande applicazione. Può solo migliorare, ma non è già più il timido trequartista visto all’opera agli esordi, ma un centrocampista completo.

Tachtsidis 7,5 – Uno dei migliori registi di tutta la categoria, autentica rivelazione del torneo, fisico imponente ma anche un buon mancino magari da calibrare. Tornerà in A, stavolta da protagonista, inutile illudersi che possa rimanere-

Hallfredsson 7,5 – il gigante scandinavo non tradisce le aspettative e, seppur non mantenendo un’efficienza fisica per tutta la stagione che un po’ l’ha frenato nel finale, si rivela autentico trascinatore con le sue giocate, i suoi gol e la sua qualità di categoria superiore. Per lui cantano sirene estere ma non solo.. sembra che mezza serie A sia sulle sue tracce.

Gomez 7 – Incostante ma efficace, oltre che il nostro miglior goleador. Ha alternato partite da 10 in pagella, con gol alla Messi e giocate  da Playstation ad altre in cui era tremendamente abulico, quasi assente. Ha disputato una grande Coppa Italia, attirando le attenzioni su di sè. Speriamo rimanga per continuare a crescere, esprimendo così tutto il suo notevole potenziale.

Ferrari 6,5 – la sua pecca sono i pochissimi gol realizzati ma tra i nostri attaccanti centrali risulta essere di gran lunga il migliore, il più presente in squadra, il più leader, un leone in area di rigore, che difende palla come pochi, si strema e apre varchi per i compagni.

Berrettoni 6 – Poche gare, in cui ha giocato soprattutto di esperienza. Leader silenzioso ma riconosciuto da tutti all’interno della squadra.

Frattali 6,5 – Si è fatto trovare pronto quando c’è stata necessità. Affidabile secondo

Cangi 6 – Soldatino mai disubbidiente, ha messo in mostra poche cose in fase offensiva, ma ha compensato con l’attenzione in difesa, garantendo equilibrio

Esposito 5,5 -Da tre anni all’Hellas e ancora incompiuto. Spiace per il buon Gennaro, i cui mezzi tecnici sono noti agli addetti ai lavori da quando frequentava con successo le nazionali giovanili azzurre. Eppure gli manca qualcosa, la personalità forse, la grinta certamente (e quella, ahimè, non è cosa che si insegna a scuola) ma soprattutto quando gioca pare “accontentarsi”… peccato!

Lepiller 6 – da carneade sottoutilizzato a pedina discreta e affidabile nel girone di ritorno. E’ in possesso di ottimi numeri, specie dalla distanza, lui che nelle giovanili viola faceva sfracelli. Poi sembrava perso per certi palcoscenici e invece sarebbe il caso di riproporlo l’anno prossimo.

D’Alessandro 6,5 – sempre sul punto di volare, di sbocciare definitivamente, viene poi frenato da vari fattori. Non sappiamo se abbia guadagnato del tutto la stima di mister Mandorlini, il quale probabilmente dal giovane romanista si aspetta molto. In ogni caso, quando parte palla a terra sulla fascia dà l’idea di essere davvero imprendibile per qualunque terzino.

Pugliese 6,5 – Tolto tardissimo dalla naftalina, il buon Bepi si dimostra difensore mancino di razza, sempre ottimo in fase di propulsione e valido corridore, quasi instancabile. Mai una polemica, mai una lite,eppure avrebbe giocato titolare ovunque in serie B.

Bjelanovic 6– il pupillo del mister ormai pare a fine carriera: qualche gol, l’esperienza necessaria per non deludere ma davanti urgono forze fresche

Doninelli 5,5 – acerbo, forse troppo, lui che al Genoa primavera aveva spesso incantato con i suoi piedi gentili e le sue efficaci geometrie in mezzo al campo. Deve crescere

Galli 6– parte benino l’ex parmense, poi sul più bello si infortuna gravemente. Torna nel finale ma è più impegnato a rispettare le consegne che a sbaragliare gli avversari.

Pichlmann 5,5– Delude il centravanti austriaco, in possesso di buoni mezzi fisici e tecnici. Si è visto poco, non sempre per colpa sua ma ha inciso altrettanto poco

Russo 6 – A lungo andare ha ceduto il posto al giovane brasiliano Jorginho, si è sempre fatto trovare pronto alla bisogna

Ceccarelli 6 – Capitano e simbolo, gioca sempre col cuore, anche lui rema in direzione giusta, incita sempre i compagni, sembra un allenatore in campo. Qualche svarione ma lo si può perdonare

Mancini sv– Spiace per il buon Manuel ma è parso da subito che non rientrasse nei piani del mister

All. Mandorlini 9 – il vero artefice della stagione dell’Hellas, un tecnico che si è davvero rimesso in gioco scendendo addirittura in Lega Pro e costruendo un connubio unico con giocatori, società, ambiente e soprattutto tifosi. DEVE rimanere per alimentare certi sogni.

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